TERAMO – E’ un’accusa di bigamia quella che la Procura di Teramo contesta ad un marocchino di 47 anni che adesso, dopo l’imputazione coatta disposta dal gip, rischia di finire a processo davanti ai giudici del Tribunale di Teramo. A denunciarlo la moglie italiana, una 44enne originaria della Val Vibrata, che dopo aver conosciuto l’uomo a Singapore, dove entrambi lavoravano, se ne era innamorata decidendo così di sposarlo.
Matrimonio che era stato celebrato in Italia alcuni anni fa e dal quale è nato anche un figlio, e con la coppia che successivamente era tornata a vivere in Asia per alcuni anni prima di decidere di rientrare in Italia e cercare lavoro in Europa. Un rientro burrascoso, in seguito al quale i problemi già esistenti tra la coppia si erano acuiti, con l’uomo che dopo essere tornato per due settimane nel suo paese di origine, il Marocco, portando con sé anche una somma di denaro che gli era stata data dalla donna, le aveva chiesto si seguirlo in un comune del Nord Italia dove aveva intenzione di aprire un’attività.
Una richiesta alla quale la donna non aveva acconsentito, con l’uomo che era partito alla volta del Nord Italia e la moglie rimasta nel teramano. Ed è proprio durante questo periodo di separazione che la donna aveva rinvenuto, tra le carte del marito, un certificato
di matrimonio musulmano tra l’uomo e una donna di Singapore. Matrimonio contratto una decina di anni prima che i due convolassero a nozze. A quel punto aveva chiesto spiegazioni all’uomo, che chiedendole ancora una volta di raggiungerlo nel comune dove si era trasferito a vivere, le aveva risposto di aver divorziato dalla precedente moglie. Ma quel certificato di divorzio non sarebbe mai spuntato fuori. E così se dal punto di vista civile la donna aveva poco dopo avviato le pratiche per la separazione, dal punto di vista penale adesso il marito rischia il processo per bigamia.